Convocazioni Triathlon Parigi 2024: Sarzilla scrive una lettera aperta a Mattarella, Abodi, Malagò e Giubilei
Dopo la convocazione ai Giochi Olimpici di Parigi 2024 come riserva,
Michele Sarzilla scrive una lettera aperta al Presidente della
Repubblica Sergio Mattarella, al Ministro dello Sport e dei Giovani
Andrea Abodi, al Presidente del CONI Giovanni Malagò e al Presidente
della Federazione Italiana Triathlon Riccardo Giubilei
Luca Sacchi, presidente del DDS-7MP Triathlon Team: «Vorrei che a Michele Sarzilla venisse data la dignità di atleta e di uomo che merita».
In base al regolamento fino al 5 luglio 2024 sarà possibile modificare le scelte fatte dalla Federazione Italiana Triathlon
Sarzilla porta a supporto della sua tesi dati oggettivi e chiede alle cariche dello Stato e dello Sport di risolvere quella che «sembra una notevole ingiustizia e una sconfitta per lo spirito sportivo che anima le Olimpiadi».
Settimo Milanese (MI) – Michele Sarzilla, dal giorno
della comunicazione delle convocazioni olimpiche, ha parlato poco. La decisione
di fargli vivere Parigi 2024 da riserva lo ha colpito duro.
Difficile spiegare e, soprattutto, spiegarsi il perché di una tale scelta da
parte dello staff tecnico federale, dal momento che è lui il migliore
italiano nel ranking olimpico (è al 24° posto). Impossibile
comprendere e digerire una tale conclusione, soprattutto perché nessuno ha
deciso di motivarla, basandosi su aspetti e fattori tecnici, né all’atleta
personalmente né attraverso i canali ufficiali. Se non con un breve parziale
commento in cui si spiegava che – data la scelta di puntare tutto sulla gara a
staffetta – era stato un algortimo – meccanismo alquanto discutibile e ancora
sconosciuto a tutti, ad aver lasciato fuori dai “titolari” Sarzilla,
preferendogli Alessio Crociani.
Sono passate più di tre settimane dal 6 giugno, giorno della pubblicazione
delle convocazioni. E Michele Sarzilla, qualche giorno fa, ha deciso di parlare
o, meglio, di scrivere a chi dello sport e dello spirito sportivo dovrebbe avere
cura: al Presidente della Repubblica Italiana Sergio
Mattarella, al Ministro dello Sport e dei Giovani Andrea Abodi,
al Presidente del CONI Giovanni Malagò e al Presidente
della Federazione Italiana Triathlon Riccardo Giubilei.
In quella lettera aperta c’è Michele Sarzilla: ci sono il suo modo di porsi, di
pensare e di lavorare, senza arrampicarsi sui vetri o adducendo
giustificazioni. E con l’esclusivo obiettivo di spiegare una volta per tutte i fatti,
basandoli non su umani rancori, ma su dati precisi, con tabelle e tempi,
mostrando che – proprio dati alla mano – risulta lui l’atleta più
performante anche nella gara a staffetta.
Scrive
Sarzilla: “Ritengo dunque che la decisione della FITRI di rifugiarsi dietro un
modello scientifico così poco trasparente sia per me estremamente avvilente.
Chiedo almeno alle persone che hanno preso questa decisione di metterci la
faccia e di assumersi le proprie responsabilità rendendo pubblici i dati che
hanno portato alla scelta della rosa dei titolari.
Il
miglior atleta italiano è stato usato come un atleta usa e getta, mandato in
viaggio in giro per il mondo per due anni, totalizzando punti e risultati per
poi essere lasciato in panchina. Una decisione di una pochezza umana notevole e
un metodo di comunicazione meschino, poco consono con i valori di una
Federazione cui motto è sempre stato “Noi siamo uno”.
Le
decisioni possono essere giuste o sbagliate, accettate o criticate, ma devono
sempre e in ogni modo essere esposte con chiarezza e, se argomentate su dati
scientifici come dichiarato, questi devono essere trasparenti,
visibili e consultabili.”
“Sono
certo che da una tale decisione a perdere siamo tutti:
- io
perdo la possibilità di realizzare un sogno che cullavo da tempo, e
probabilmente anche l'ultima possibilità di realizzarlo, dal momento che
compirò 36 anni tra pochi giorni;
- la
FITRI perde la credibilità davanti a giovani atleti che vedono un esempio
lampante di poca coerenza e meritocrazia. Con che parole gli allenatori di
domani inciteranno i propri giovani atleti a raggiungere risultati sempre più
alti? Per quale motivo dovrebbero farlo, se poi nei giorni che contano i
risultati, questi non vengono presi in considerazione?
- il
Consiglio Federale e il Presidente Riccardo Giubilei perdono; il Presidente,
non godendo più della maggioranza in Consiglio e vedendosi dimettere sei di
dieci consiglieri, si è visto obbligato a indurre nuove elezioni;
-
Alessio Crociani perde, dal momento che si vedrà cadere una responsabilità
enorme sulle sue spalle, quella di disputare una gara Olimpica senza aver
l’esperienza per gestire l’ansia e la tensione che una gara di quel livello
genera;
- le
migliaia di appassionati di triathlon italiani perdono, un mondo che vede il
loro sport “contaminato” e corrotto da temi politici che normalmente dovrebbero
rimanere fuori dai campi gara, specialmente se si tratta della gara olimpica;
- e
infine, perde la squadra Italia, ragazzi e ragazze poco uniti verso il loro
sogno, impauriti e carichi di pressioni da chi, negli ultimi anni, non è stato
capace di indurre in loro alcuna fiducia.”
COSA
CHIEDE SARZILLA
Sarzilla chiude così la lettera aperta: “Chiedo, chiediamo tutti, un interessamento da
parte vostra su questa vicenda poiché non è possibile ignorare quella che mi
sembra una notevole ingiustizia e una sconfitta per lo spirito sportivo che
anima le Olimpiadi.
Sono
a conoscenza del regolamento e so che fino al 5 luglio 2024 c’è tempo per
modificare le scelte
eseguite.
Chiedo che i dati forniti vengano presi in considerazione affinché il 30 luglio
e il 5 agosto 2024 a Parigi possa scendere in campo la miglior squadra, quella
più performante e quella capace di conquistare il miglior risultato possibile”.
LA
DICHIARAZIONE DI LUCA SACCHI
Luca
Sacchi, presidente del DDS-7MP Triathlon Team: «Vorrei che a
Michele Sarzilla venisse data la dignità di atleta e di uomo che merita. Che
venisse tutelato da ogni organo che disciplina lo sport in Italia. Le posizioni
di vertice hanno la forza e il potere di farlo, ma soprattutto il dovere di
vigilare sulla correttezza. Sono contento che Michele si sia rivolto a Loro e
mi auguro che ci sia serietà e responsabilità nell'analizzare la situazione».
Foto by T.Ballabio